Bankroll: cos'è e come varia la sua gestione - -
Bankroll: cos'è e come varia la sua gestione

La chiave per il successo nel mondo delle scommesse sportive, oltre ad un pizzico di fortuna e a molta pazienza, è senz’altro rappresentata da una saggia e ponderata gestione del bankroll.
Per bankroll si intende “la cifra che un singolo giocatore mette a rischio nella sua attività di scommettitore“.
Il bankroll management, di conseguenza, è la gestione dei soldi destinati alle giocate.
Vedremo quindi in che modo sia possibile effettuare una parsimoniosa gestione del proprio capitale relazionato alle scommesse sportive.
Ogni ragionamento parte dal presupposto che l’errore più grande che uno scommettitore può fare, specialmente se alle prime armi, è quello di pensare che scommettere fin da subito cifre molto alte comporti un maggiore ed immediato guadagno.
Ciò che spesso non si considera con la dovuta attenzione, tuttavia, è che il capitale di partenza va invece attentamente ripartito per ogni giocata, secondo criteri e strategie ben definite.
Un bankroll management operato sapientemente aiuta a limitare le perdite (o meglio, a far sì che incidano il meno possibile relazionandole alla grandezza del proprio portafoglio) e ad evitare di incappare nel più classico degli errori: scommettere cifre sempre più grandi quando si è in perdita, con l’intento di recuperare tutto e subito.
L’unico risultato garantito, in questi casi, è rappresentato da perdite ancora maggiori.

Primo step: definizione del bankroll

La prima cosa da fare è definire il bankroll corretto, ovvero la quantità di denaro che si utilizzerà per le scommesse. Il punto importante, in questo caso, è fare in modo di giocare solo soldi che ci si può permettere di perdere.
Che siano 10 euro o 10.000 , non ha importanza: la cosa fondamentale è far sì che la totalità della cifra, nella malaugurata ipotesi di perdita, non comprometta la propria vita quotidiana.
Se perdere la cifra deputata al gioco, invece, dovesse generare dei problemi concreti nella vita di tutti i giorni, significa che la suddetta cifra è troppo alta e va rivista al ribasso.

Secondo step: definizione della percentuale di esposizione

Una regola ferrea è quella di definire il capitale massimo scommettibile nell’arco di una giornata. Generalmente è buona norma che questo non sia superiore al 10% del proprio bankroll complessivo.
Se, per ipotesi, il nostro portafoglio scommesse dovesse essere di 200 euro, sarebbe buona norma, dopo aver scommesso un tot di volte per un totale di 20 euro, il fermarsi e attendere l’esito delle scommesse, per poi ripartire il giorno successivo.
In questo modo si concretizza la forza del bankroll managment: essa infatti prende corpo nella possibilità di andare incontro anche ad una serie fisiologica di sconfitte, ma senza rischiare il fallimento.

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Terzo step: Determinazione del limite di puntata

Forse il punto più importante di tutti, dal momento che se preso in considerazione e attuato correttamente alla lunga farà la differenza tra lo scommettitore perdente e quello vincente.
Generalmente la singola puntata non dovrebbe MAI essere superiore al 5% dell’importo totale del proprio portafoglio, e anzi, strategie più conservative vedono il 2/3% del capitale come l’ammontare ideale da investire in una singola scommessa.
Può apparire noioso o poco emozionante, ma è importante ricordare che le scommesse sportive, per quanto si possa essere bravi a pronosticare, non sono per nulla immuni da una aleatorietà veramente inevitabile e, come in ogni gioco, una cosiddetta “bad run” di eventi negativi consecutivi è sempre dietro l’angolo.
In quel caso, una oculata gestione patrimoniale aiuterà matematicamente a far si che il periodo negativo non incida troppo sul proprio bankroll.

Quarto step: applicazioni delle migliori strategie di scommessa

Per aumentare le chance di vittoria di ogni singola scommessa, un’ottima arma a nostra disposizione è costituita dall’adozione di strategie di puntata: su tutte, il criterio di Kelly (che abbiamo già visto) è un must assoluto per capire che fetta del portafoglio sia corretto investire nel singolo evento.
Il concetto alla base del criterio di Kelly è quello di saper riconoscere la reale possibilità che un determinato evento si verifichi, ed è questa una nozione strettamente collegata ad un altro caposaldo fondamentale, ovvero quello di riconoscere le quote con valore.

Quinto step: tenere un bilancio delle proprie scommesse

Cosí come nella gestione delle proprie spese quotidiane, (quali tasse, bollette o semplicemente… uscite generiche), è bene tener traccia del proprio bilancio, annotandosi:

  • scommesse effettuate
  • soldi spesi
  • soldi guadagnati
  • bilancio settimanale
  • bilancio mensile
  • bilancio annuale

Il motivo di tutto ciò è quello semplicemente di aiutarsi a migliorare nelle scommesse future, costituendo (con uno “storico scommesse”) delle linee guida per il futuro.
Si noti che oramai esistono numerose app gratuite deputate alla compilazione e conservazione di questi dati!
Annotati questi pochi concetti, saremo liberi di scommettere con tranquillità, certi che le nostre azioni saranno sempre matematicamentefinanziariamente corrette; questa non può che essere una premessa fondamentale per una proficua attività di betting sportivo!
 
 
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