Varianti del tressette - -
Varianti del tressette

Il tressette, essendo un gioco dalla lunga tradizione popolare, è uno dei giochi che presenta il maggior numero di varianti in Italia e non solo. Proviamo a capire allora quali sono quelle più comuni.
Vi avvisiamo che i nomi che vengono dati alle diverse varianti sono davvero tantissimi e non è sempre facile fare le giuste distinzioni. Per esempio, già nel tressette a perdere c’è da perdersi (scusate il gioco di parole) tra le varie denominazioni.
Se ci pensate è inevitabile. Già il nome del tressette può essere scritto in vari modi. Figuriamoci le sue diverse declinazioni con tutte le influenze regionali esistenti.
Anche nelle regole per giocare a tressette bisogna mettersi sempre d’accordo prima di iniziare a giocare: le varianti del tressette hanno a loro volta vari modi con i quali si può giocare. E ovviamente ogni variante ha trucchi per vincere a tressette!
Per fortuna il tressette online si gioca sempre nella sua versione più semplice e più famosa. Se dovesse servire, ecco comunque una guida utile per destreggiarsi in questo intricato mondo fatto sempre da 40 carte al massimo:

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Di solito nel tressette (così come nella maggior parte dei giochi) lo scopo è fare più punti dell’avversario. Esiste però una semplice variante dove lo scopo è invece lasciare più punti possibili agli altri! Il gioco è denominato in molti modi: può andar bene tressette a perdere oppure ‘Traversone‘.
Ma possiamo chiamarlo anche ‘Rovescino’ o ‘Ciapa no’. O ancora “Vinci ma Perdi’, ‘Alla meno’, ‘Ass’ e mazza’, ‘Busche’, ‘Carcarazzu’, ‘Perdino’, ‘Piloffio’, ‘Solino’, ‘Tressette ca’ sola’… Alcune regole possono variare in queste donominazioni ma di base bisogna cercare di fare pochi punti. E non esiste la possibilità di Accuso.
Il Traversone per esempio si gioca tutti contro tutti e prevede un numero di giocatori che va da 2 a 8. Tutti i giocatori devono avere lo stesso numero di carte fin dall’inizio della partita e le carte scartate devono essere note a tutti.
Il Traversone può essere giocato a eliminazione, finché non resta un solo giocatore, stabilendo il punteggio necessario per essere fuori dal gioco. Se il giocatore che effettua l’ultima presa totalizza 21 punti si può dire che ha fatto la “sola” o la “volata”. Il giocatore può scegliere di rimuovere i 21 punti dal proprio punteggio o di darli a ogni altro giocatore.
In alcune regioni, l’unica carta ad avere un valore diverso dal tressette è l’asso di bastoni o di fiori. Il suddetto asso vale 11 punti e viene chiamato scherzosamente “Pisellone”, “Girellone”, “Aino”, “Fumello”, “Cerbone”, “Fravaglio”, “Cacchione”, “Bambinello”, “Nello” o “Bambino”. L’ammontare di punti per smazzata diventa quindi di 21.

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Il Ciapa No può essere definita come la variante a tre giocatori del Traversone. In questa variante si gioca sempre con l’intero mazzo senza scartare nessun 4. Dopo la distribuzione delle carte, il giocatore alla destra del mazziere si troverà in mano 14 carte, mentre gli altri due solo 13. Il giocatore che possiede 14 carte dovrà sceglierne una (fra quelle che gli piacciono meno) e la passerà coperta al giocatore alla propria destra, senza farla vedere al mazziere.
Allo stesso modo chi ha appena ricevuto la carta ne sceglierà una da passare al mazziere. Quest’ultimo scarterà una carta che rimarrà coperta per tutto il gioco della carta, ma che verrà presa e conteggiata dal giocatore che prenderà l’ultima mano. I giocatori così facendo possiedono ognuno 13 carte, mentre il valore della carta in più è a conoscenza del solo mazziere. Quindi si procede con il gioco regolare.

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Il tressette col morto è una famosa variante del tressette che si gioca in tre giocatori (come il Ciapa No), ma con l’aggiunta di un fantomatico ‘morto’ che rappresenta il compagno fittizio del mazziere. Il morto riceve in pratica le carte come un normale giocatore.
Tuttavia, dopo che il primo giocatore di mano ha giocato la sua prima carta, le carte del morto vengono scoperte sul tavolo e saranno giocate, al turno del morto, dal mazziere. Tutte le altre regole restano invariate.
Capite che il mazziere ha il vantaggio di poter giocare una partita conoscendo tutte le carte del proprio team e prendendo da solo ogni decisione. D’altro canto, però, metà della sua strategia è sotto gli occhi anche dei suoi avversari.

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Le regole del tressette a due seguono le regole di base del tressette a quattro giocatori ma con alcune sostanziali differenze. Prima di tutto, vengono distribuite 10 carte a ciascun giocatore e le restanti 20 vengono messe coperte al centro del tavolo.
Dopo ogni giocata il giocatore che ha effettuato la presa pescherà una carta dal mazzo e la mostrerà brevemente all’avversario e l’avversario farà poi altrettanto. Si procede cosi fino al termine del mazzo. Il calcolo del punteggio e le altre regole restano invariate.
Capite che in questo modo metà delle carte nella partite sono note a tutti, ma vanno tenute a mente. Se volete il gioco ricorda un po’ più da vicino la meccanica della briscola.

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Questa variante del Tressette trae spunto proprio dalla ‘briscola chiamata’. Sebbene le regole di base siano le stesse del tressette classico, le coppie non vengono definite a inizio partita in base alla posizione occupata al tavolo, ma con la cosiddetta “fase di chiamata“.
Tale fase prevede che il giocatore di mano ad inizio round chiami una carta di valore Tre di un qualsiasi seme (che non sia ovviamente in suo possesso); il giocatore in possesso di tale carta diventerà automaticamente il compagno di gioco del giocatore chiamante. Intrigante, non è vero? È un metodo più emozionante per scoprire chi sarà il vostro compagno di squadra.
 
 
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